Giardino Botanico D. Brescia Sant’Eufemia a Maiella

 

Il Giardino Botanico “Daniela Brescia”, localizzato a S. Eufemia a Maiella (PE) all’uscita del paese sulla S.S. 487 è stato istituito nel 2000 ed ospita circa 500 entità su una superficie di 43.000 mq.

Nel 2001 è stato riconosciuto Giardino di Interesse Regionale dalla Regione Abruzzo ai sensi della L.R. 35/1997.
Il Giardino è stato progettato offrendo esempi di ricostruzione di alcuni ambienti montani dell’Appennino Centrale come gli ambienti di rupi e ghiaioni di quota, mentre una parte è dedicata a settori didattici dimostrativi come il campo vetrina della biodiversità agricola. Il Giardino è attraversato da due torrenti con vegetazione ripariale naturale che ospitano il raro gambero di fiume.

Simbolo del Giardino è la Soldanella del calcare (Soldanella minima Hoppe subsp. samnitica Cristofolini & Pignatti) scelta per il suo areale ristretto esclusivamente alla Majella.

Presso il centro è localizzato l’erbario del Parco, che custodisce già oltre 1000 campioni vegetali, visionabili da ricercatori e studenti e un laboratorio per l’essiccazione delle erbe officinali e l’estrazione degli oli essenziali.

È inoltre presente un vivaio dove viene effettuata la riproduzione delle piante che nasce con l’intento di produrre piante di origine autoctona da utilizzare negli interventi di rinaturalizzazione, in campo agricolo (vecchie cultivar locali e frutti minori) e nell’arredo verde.  Ogni anno viene effettuata la raccolta semi (index seminum) finalizzata alle operazioni di scambio con i giardini botanici italiani ed esteri.

CALENDARIO DI APERTURA

  • DAL 3 APRILE AL 31 MAGGIO  TUTTE LE DOMENICHE

  • DAL 1 GIUGNO AL 30 SETTEMBRE TUTTI I GIORNI

  • DAL 1 OTTOBRE AL 30 OTTOBRE TUTTE LE DOMENICHE

E’ POSSIBILE VISITARE IL GIARDINO IN QUALSIASI GIORNO DELL’ANNO SU PRENOTAZIONE

ORARI DI APERTURA

  • MATTINA ORE 10:00 – 13:00

  • POMERIGGIO ORE 16:00 – 19:00

VISITE GUIDATE

  • GRUPPI DI ALMENO 10 PERSONE

COSTI

  • € 3.00 A PERSONA –  INGRESSO CON AUDIO GUIDA

  • € 5.00 A PERSONA – VISITA GUIDATA IN GRUPPO DI ALMENO 10 PERSONE

SCONTI PER GRUPPI  E SCUOLE

PARCHEGGIO

  • AUTO

  • PULMAN

BOTANICA

“Un Giardino d’alta quota”

Il Giardino Botanico a Sant’Eufemia a Maiella, con oltre 500 entità vegetali, ha la funzione di conservare il patrimonio autoctono regionale ed è anche luogo di sensibilizzazione e divulgazione delle tematiche ambientali

di Mirella Di Cocco e Giampiero Ciaschetta
il Centro VisiteUna primavera ricca di colori e profumi è pronta ad accogliere i visitatori con la fioritura delle numerose specie coltivate n
el giardino botanico di Sant’Eufemia a Maiella (PE). Localizzato nell’alta Valle dell’Orta tra il Monte Morrone e il massiccio della Majella, il giardino è esteso per oltre 4 ettari ed è quindi uno tra i più grandi della nostra Regione. Su 15 diverse sezioni, si possono ammirare oltre 500 entità vegetali che, per la quasi totalità, vivono allo stato spontaneo nel territorio del Parco.

Si tratta di un pezzo di Maiella riprodotto a piccola scala, dove il visitatore ha la possibilità di simulare un’escursione attraverso le fasce vegetazioni, ovvero le tipologie di vegetazione che si avvicendano su base altimetrica. Il tutto è immerso in una splendida cornice naturale dove la Maiella sembra tanto vicina da poterla toccare con un dito e dove, tra pascoli ricchi di erbe e scroscianti ruscelli, si rinvengono piante molto rare come SENECIO ALPINUS, GEUM RIVALE  e animali altrettanto rari come il gambero di fiume (AUSTROPOTAMOBIUS PALLIPES), indicatore biologico di una buona qualità dell’acqua.

Tra i settori del giardino che ricostruiscono gli ambienti forestali della Majella troviamo il bosco caducifoglie termofile con poverella (QUERCUS PUBESCENS), carpino nero, diverse specie di aceri, ornello e sorbo domestico. Faggi, aceri, betulle, tassi e maggiociondoli possono invece essere osservati nel bosco di caducifoglie montano. nNel settore che ricostruisce la mughetto, oltre al pino mugo, si ha la possibilità di osservare cespugli prostrati di sabina e uva urina, quest’ultima rinomata anche per le sue proprietà di curare le infezioni urinarie, oppure il ramno alpino, sicuramente più noto all’orso che è ghiotto delle sue bacche.

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La roccera, che ospita piante delle rupi e dei ghiaioni, è sicuramente molto interessante per i botanici appassionati. Oltre che per la loro bellezza e per la loro vistosità delle fioriture, le piante che si rinvengono in questi ambienti si caratterizzano, infatti, per il loro grande interesse fitogeografia: vi si trovano piante di origine artica o asiatica, specie al limite dell’areale e numerose endemiche tra cui la italiana, la campanula di Cavolini, la viola di Eugenia, l’aquilegia della Maiella (AQUILEGIA MAGELLENSIS), ed altre.

Nello stagno didattico e nella prospiciente area umida si possono ammirare, tra le altre specie, il ranuncolo delle canne, il giaggiolo acquatico, diverse specie di carica, il migliarino maggiore, l’ulmaria comune, la cariofillata dei rivi, la calta. Altrettanto interessanti sono i settori didattici, tra cui quello dedicato alle piante selvatiche comunemente utilizzate nell’alimentazione umana: borragine, buon Enrico, tarassaco, stritoli, ecc.

Molta attenzione è dedicata al settore delle piante officinali e aromatiche, dove le proprietà e gli impieghi terapeutici delle diverse specie coltivate possono essere conosciute grazie alla presenza di cartellini che riportano queste informazioni. La Maiella per secoli ha legato la sua fama alla ricchezza fieristica ed alle virtù medicinali delle sue piante. Ancora oggi proseguono le ricerche da parte di universitari che, con il supporto dell’Ente Parco, hanno portato alla scoperta di nuovi composti, finora sconosciuti, in piante rare o endemiche.

Nel giardino sono coltivate anche le piante tessili, tra cui lino, canapa e ginestra comune, nonché le piante tintorie, cioè che hanno la capacità di colorare i tessuti, come la robbia domestica, il cartamo, la camomilla e la ginestra dei tintori.

Il giardino, con l’alternarsi di habitat diversi come ambienti rocciosi, prati, siepi, boschi e punti d’acqua, favorisce la presenza di molte specie di farfalle. Delle 116 specie diurne censite sulla Maiella, ben 66 specie sono state rinvenute anche nel giardino botanico. Per valorizzare questa diversità è stato dedicato un apposito settore alle farfalle e agli altri insetti pronubi; esso è stato allestito con piante spontanee e non, distinte tra piante nutrici, cioè che fungono da nutrimento per i bruchi delle farfalle come il ramno alpino, il ribes multifloro, il finocchio selvatico ecc.,e piante nettare come ad esempio l’origano, il fiordaliso d’Abruzzo, la valeriana rossa. Un vero e proprio la oratorio all’aperto!

Nel settore dedicato alla biodiversità agricola locale, sono oltre 40 le varietà di pere e mele recuperate col lungo lavoro portato avanti nel progetto “Coltiviamo la biodiversità”. Accanto a queste, si può osservare un orto che sfoggia diverse varietà di pomodori, fagioli, il coniglio, che è un fagiolo molto vicino alla forma selvatica che si coltivava sia per l’alimentazione del bestiame che per quella umana, la patata viola, il mais “otto file” il cui nome rende merito alla particolare disposizione dei semi attorno allo spadice.

Diverse delle piante osservate in giardino possono essere acquistate dai visitatori: il giardino infatti è provvisto di un vivaio dove viene dedicata particolare attenzione alla riproduzione delle piante autoctone. Queste , di norma, vengono utilizzate, oltre che per le esigenze del giardino stesso, per gli interventi di rinaturalizzazione e per l’arredo verde nei comuni del Parco, nonché da aziende agricole che richiedono piante officinali, vecchie cultivar locali e frutti minori.

Presso il Centro Visite annesso al giardino sono presenti l’erbario del Parco, che consta di circa 3000 campioni vegetali provenienti per la massima parte dal territorio dell’area protetta, ed un laboratorio per l’estrazione delle sostanze naturali delle piante. Il giardino, oltre a svolgere una funzione strategica di conservazione del patrimonio vegetale autoctono regionale, è al contempo luogo di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali e risorsa didattica a disposizione dei numerosi visitatori e delle scuole grazie anche al fatto che è sede di un Centro di Educazione Ambientale di interesse regionale aderente alla rete nazionale INFEA. La funzione didattico-educativa viene espletata sia attraverso un sistema di cartellinatura delle piante coltivate dove vengono riportate informazioni inerenti la famiglia di appartenenza, il livello di rarità sul territorio regionale, la forma biologica e l’eventuale endemicità, ma anche pannelli esplicativi, depliant, mappe e audio-guide che accompagnano il visitatore in tour panoramico descrittivo dei vari settori. Vi è, inoltre, la possibilità per i disabili di poter usufruire di un percorso attrezzato e, per i non vedenti, di leggere il contenuto informativo di pannelli e cartelli attraverso i caratteri Braille.

La visita al giardino può essere l’occasione per conoscere l’alta valle dell’Orta, localizzata sul versante occidentale della Maiella. Il paesaggio si connota per la presenza dei pascoli, residui di antiche coltivazioni, arbusteti di ricolonizzazione e boschi. Sullo sfondo, la Majella svetta imponente con le sue alte cime e le sue numerose rave (termine che in genere indica canaloni riempiti di detriti), come Rava della Vespa, Rava della Giumenta Bianca, Rava del Ferro, etc. Seguendo quest’ultima, le principali cime della Majella possono essere raggiunte percorrendo in poche ore, ma con una certa fatica, un camminamento tra i più ripidi della rete sentieristica del Parco.

Non lontano dal giardino, nei pressi del Passo San Leonardo che segna il confine tra le Province di Pescara e L’Aquila, nasce il fiume Ora che dà il suo nome all’omonima Vallee, scorrendo tra la Maiella e il Morrone, acquista il carattere di gola o forra quando, in corrispondenza dell’abitato di Valle,inizia ad erodere i calcari. Il principale affluente dell’Orta, l’Orfento, forma anch’esso una forra e dà vita ad una tra le più belle valli dell’Appennino.

A monte del Giardino, è possibile fare piacevoli escursioni nelle imponenti faggete della Lama Bianca, anche su sentieri attrezzati per i disabili.

Da non perdere la frazione di Roccacaramanico, raggiungibile anche a piedi dal Giardino, in mezz’ora di cammino, tramite un apposito sentiero. Si tratta di un antico borgo quasi completamente restaurato. Alle sue spalle si innalza il Morrone, che supera i 2.000 metri di altitudine ed è il secondo massiccio del Parco Nazionale. La sua lunga dorsale separa la Valle Dell’Orta  dalla Valle Peligna dov’è ubicata, nell’omonima frazione dell’incantevole città di Sulmona, la Badia Celestiniana che ospita la sede operativa del Parco.

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